also this year we are approaching those which in our Italian tradition are considered the coldest days of the year - January 29, 30 and 31 – associated to the Legend of the (female) Blackbird, which was once white and turned black to warm up over a lit fireplace.
A few years ago I created two cute ornaments dedicated to this legend, with the black and white blackbird, and this year I wanted to take up the same theme and create even the smallest version, in the shape of my beloved bookmarks. Perfect for reading a book on the coldest days of the year!
For the occasion, I also propose the legend again, which you will also find inside the pattern.
Care Amiche Ricamatrici,
anche quest’anno ci avviciniamo a quelli che nella nostra tradizione sono considerati i giorni più freddi dell’anno – il 29, 30 e 31 gennaio – e sono legati alla Leggenda della Merla, che un tempo era bianca e divenne nera per scaldarsi sopra un camino acceso.
Qualche anno fa ho creato due ornament carini dedicati proprio a questa leggenda, con il merlo bianco e nero, e quest’anno ho voluto riprendere il tema e creare anche la versione più piccolina, nella forma dei miei amati segnalibri. Perfetti per la lettura di un libro nei giorni più freddi dell’anno!
Ripropongo per l’occasione anche la leggenda, che troverete anche all’interno dello schema.
THE DAYS OF THE BLACKBIRD
An Italian legend
The story tells that once every blackbird had feathers as white and soft as snow. During the winter they flew in search of food to put away in their warm nests, so they could take refuge inside them for the whole month of January and survive the frosts, and only the first days of February they had the courage to go out, when the sun became warm, the snow was beginning to melt, and the coldest days were past.
One year it happened that shortly before the end of January, a young female blackbird came out of her nest and, believing she had fooled the winter, staying well-hidden during all its coldest days, began fluttering, singing and whistling to make fun of it.
The touchy winter got angry, and it decided to gather its last strength to unleash a terrible storm. Cold, relentless winds lashed the trees, the ice pinned everything in its icy grip, and the birds’ nests were swept away.
The blackbird trembled and shivered, and to resist that merciless cold she took refuge in a chimney, from which the warm smoke of a burning fireplace came out.
She remained holed up in the warmth for three days and three nights, and when the storm died down and the dawn of February 1st finally came, the blackbird peeped out of the chimney and, timidly, began to fly again. The soot, however, had blackened her feathers, which were now no longer white but a shiny, intense black.
Since that day the blackbirds are all black, and the last three days of January – 29, 30 and 31 – which are traditionally the coldest and most tormenting of the year, are called the Days of the Blackbird.
I GIORNI DELLA MERLA
Una leggenda italiana
Narra la storia che un tempo i merli avevano le piume candide e soffici come la neve. Durante l’inverno volavano alla ricerca di cibo da riporre nei loro tiepidi nidi, così da potersi rintanare per tutto il mese di gennaio e sopravvivere alle gelate, e soltanto i primi giorni di febbraio avevano il coraggio di uscire, quando il sole diventava tiepido, la neve iniziava a sciogliersi, e i giorni più freddi erano ormai passati.
Un anno accadde che poco prima della fine di gennaio, una giovane merla uscì dal suo nido e, credendo di aver ingannato l’inverno, standosene ben nascosta durante tutti i suoi giorni più rigidi, prese a svolazzare, cantando e fischiando per prenderlo in giro.
L’inverno permaloso si arrabbiò, e decise di raccogliere le sue ultime forze per scatenare una terribile tormenta. I venti gelidi e implacabili sferzarono gli alberi, il ghiaccio immobilizzò ogni cosa nella sua presa glaciale, e i nidi degli uccelli vennero spazzati via.
La merla tremava e rabbrividiva, e per resistere a quel freddo impietoso si rifugiò in un comignolo, dal quale usciva il fumo tiepido di un camino acceso.
Rimase rintanata al calduccio per tre giorni e tre notti, e quando la bufera si esaurì e venne l’alba del 1 febbraio, la merla fece capolino fuori dal comignolo e, timidamente, riprese a volare. La fuliggine, però, aveva annerito le sue penne, che ora non erano più bianche ma di un colore nero lucido e brillante.
Da quel giorno i merli sono tutti neri, e gli ultimi tre giorni di gennaio, che per tradizione sono i più freddi e tormentosi dell’anno, sono chiamati i Giorni della Merla.
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Sono veramente carini!
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